Piano tariffario: come gestirlo

Piano tariffario
Se lavori nel mondo alberghiero ed extra avrai sicuramente avuto a che fare con il piano tariffario.
 
La scelta e la gestione di questo elemento sono molto importanti e delicati: da esso dipendono infatti i guadagni a netto dell’azienda e anche la percezione che si crea di essa online.
 
Partiamo dalle basi: scopriamo di cosa si parla quando si nomina un piano tariffario.
 
Un piano tariffario può essere immaginato come un esempio delle tariffe che il proprietario di un’attività stabilisce per vendere il proprio prodotto.
 
In questo modo la gestione delle tariffe è soggetta ad una maggiore flessibilità che consente di migliorare il proprio prodotto.
 
Rappresentano degli esempi di piani tariffari i trattamenti di B&B, di HB (half board / mezza pensione) o FB (full board / pensione completa) differenti rispetto al trattamento standard (solitamente b&b) caricato in periodi e rates.
 
Molto spesso il concetto di tariffa viene confuso con quello di prezzo. 
 
Il prezzo è infatti l’importo che un ospite paga per il nostro alloggio per una determinata data e un certo trattamento, mentre una tariffa è l’insieme delle condizioni di prenotazione ed un trattamento di base.
 
Per garantirsi una gestione più elastica delle tariffe, l’attività ricettiva può personalizzare le vendite delle camere costruendo piani tariffari ad hoc, ovvero associati a regole particolari (Minimum Stay, early booking, last minute, etc.) e condizioni di vendita ben precise (not refundable, trattamenti inclusi… etc.)
 
I piani tariffari sono sincronizzabili con tutte le OTA che ormai dispongono di sistemi in grado di importare tariffe e vincoli in maniera rapida (vedi Booking.com, Expedia, e altre).
 
Il piano tariffario differisce dall’offerta perché può coprire un anno intero mentre l’offerta è in genere specifica per periodi dell’anno (esempio: le festività).
 
Parlando invece di legislazione, ogni struttura dalla più grande alla più piccola deve necessariamente esporre il proprio piano tariffario, o meglio la tariffa minima e massima per una determinata stanza.
 
La tariffa massima e la minima sono generalmente calcolate su una media delle tariffe di vendita degli anni precedenti (alcuni scelgono una media annuale, altri, soprattutto le grandi strutture, lo fanno su base triennale e quinquennale).
 
Per costruire una giusta politica tariffaria alberghiera, bisogna ragionare sull’analisi dei costi.
 
I costi da prendere in considerazione per creare il giusto piano tariffario sono principalmente:
 
– i costi fissi (quei costi che non vengono condizionati dalla maggiore o minore presenza di ospiti)
– i costi variabili (quelli determinati dalla presenza o meno degli ospiti)
–  la bottom rate (prezzo al di sotto del quale vendere una camera diventa anti-economico).
 
Costruire un piano tariffario è sicuramente un’arte molto complessa e con i nostri suggerimenti ogni giorno cerchiamo di migliorare il lavoro di grandi host o piccoli property manager.
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *